PESARO -“E’ stato un uomo di chiesa, oltre ad essere un grande umanista. Ed oggi come chiesa locale dobbiamo recuperare questo umanesimo, inteso come promozione della persona”. Sono le parole dell’Arcivescovo di Pesaro mons. Piero Coccia, che è intervenuto alla presentazione, nell’aula didattica del Museo Diocesano a Palazzo Lazzarini a cura dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Pesaro, del Ritratto di Giambattista Passeri, (1741 – 1754), Olio su tela, attribuito al pittore fanese Carlo Magini. Presenti anche il Vicario Generale e Direttore Ufficio Beni Culturali don Stefano Brizi, Renato Nardelli, la storica dell’arte Grazia Calegari, Riccardo Paolo Uguccioni,Presidente Ente Olivieri e Letizia Bruscoli, restauratrice del quadro.”L’opera è stata restaurata da tempo, ha sottolineato don Stefano, ma per vari impegni che si sono sovrapposti, la presentiamo al pubblico solo oggi e poi andrà ad arricchire il Museo Diocesano.” “Abbiamo trovato il quadro, ha sottolineato Grazia Calegari, nel secondo piano di palazzo Lazzarini, accatastato insieme ad altre opere d’arte, in un deposito. Erano presenti Alessandro Marchi della Soprintendenza di Urbino e Renato Nardelli. Subito la nostra attenzione è caduta su questo ritratto, ed abbiamo riconosciuto la figura del Passeri, grande erudito, in materie umanistiche,etruscologia e dopo la vedovanza anche nella carriera ecclesiastica, essendo stato nominato Vicario Generale dal vescovo di Pesaro mons.Luigi Radicati. Ma il Passeri, fu anche un uomo di umanità e lasciò tutti i suoi possedimenti e ricchezze ai poveri della città. All’Oliveriana abbiamo altri ritratti del Passei, oltre alla sua importante collezione di lucerne; ma sono ritratti anomali, realizzati da pittori “normali”. Questo dipinto ad olio, invece evidenzia una mano artistica di grande qualità, quella appunto del Magini, nipote del grande Sebastiano Ceccarini. In quel periodo infatti a Fano vi erano questi insigni pittori e a Pesaro, il Lazzarini. Va precisato come Magini, ritragga il Passeri con grande umanità”. Per Riccardo Paolo Uguccioni, ” la figura del Passeri deve essere rivalutata, con un convegno, perché è stata sempre dimensionata rispetto alle altre due grandi personalità del suo tempo: l’Olivieri e il Lazzarini.” Per la restauratrice Letizia Bruscoli,”il restauro dell’opera, non ha subito l’iter tradizionale delle tele sul dipinto. Ma è stato realizzato un telaio nuovo che contiene quello vecchio. Il dipinto è stato ripulito ed abbiamo potuto constatare la tecnica particolare del Magini, con un impasto cromatico mirabile. Abbiamo, non avendo il quadro una cornice, realizzato un copribordo”. L’Arcivescovo mons.Coccia, nel concludere l’incontro, ha voluto sottolineare, l’importanza culturale del Passeri e del patrimonio lasciato alla città.
Paolo Montanari